Artisti

Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo, 1513

Bulino mm 244 x 188

Bulino originale, monogrammato e datato in lastra; Meder 74 a/g; mm 244 x 188

Superba prova dai toni intensi impressa nella prima variante, prima della scomparsa dei due graffi tra i rami secchi in alto a destra. Impressa su carta senza filigrana, come segnalato dallo studioso Meder per le primissime prove di questo soggetto. Completa di tutta la parte incisa e con un filo di margine tutt’intorno. Qualche impercettibile abrasione nell’area bianca, in alto a destra, e un rinforzo al verso, alla piega centrale, per il resto la conservazione è perfetta.

Rara nella prima variante.

Fra il 1513 e il 1514 il Maestro affronta tre opere, legate fra loro, della medesima dimensione, realiz-zate a bulino con le quali rivela la sua concezione filosofica dell’arte, della cultura e della religione. Si tratta de’ il Cavaliere, la Morte e il Diavolo, la Melancolia e San Gerolamo nella Cella, considerati i suoi capolavori incisi. Il primo in ordine di tempo ad essere inciso è il Cavaliere. È superfluo segnalare la qualità formale dell’incisione, che è un esempio d’impaginazione, l’apice del virtuosismo dell’incisore tedesco. 

Da un punto di vista iconografico il cavallo, di origini leonardesche ma rimodellato secondo un canone originale di Albrecht Dürer, è il più perfetto restituitoci dalla storia dell’arte. Il cavaliere altri non è che il ritratto di Erasmo da Rotterdam, personaggio chiave della Riforma che Albrecht Dürer ci restituisce con tratti fieri, decisi e all’altezza degli ideali che incarna. Egli è il centro morale di tutta la composizione e personificazione della leggenda medioevale del cavaliere errante, esempio di rettitudine di fronte alle tentazioni della vita terrena.