Artisti

Le Turc Genereux, 1758

Acquaforte originale mm 464 x 623

Acquaforte originale, firmata in lastra « B.B. detto Canaletto f. » in basso a destra; De Vesme 23 ; Succi, La Serenissima nello Specchio di Rame. Splendore di una civiltà figurativa del Settecento. L’opera completa dei grandi maestri veneti, 2 Bde, Crocetta del Montello 2013, Bd. 1, S. 346, n. 23 Abb. S. 346; Kozakiewicz, 1972, Bd. 2, S. ; 

Superba prova di questa rarissima stampa. Stampata su carta con filigrana “Cono di pigna” riscontrabile di sovente nelle opere coeve di Bellotto. Perfettamente conservata e con un filo di margine oltre l’impronta del rame.

Nel suo breve soggiorno a Vienna, Bernardo Bellotto ha lavorato per lo più su commissione delle più alte cariche dello stato austriaco, tra cui l’imperatrice Maria Teresa d’Austria.

Il suo è stato infatti un regno di grande sviluppo culturale, anche grazie alla sua abilità di circondarsi e rivolgersi a figure di spicco dell’Illuminismo austriaco. Non sorprende quindi che un artista del calibro di Bernardo Bellotto si fermi proprio a Vienna.

Nel 1741, l’arciduchessa Maria Teresa d’Austria commissiona un nuovo teatro intimo vicino al suo palazzo viennese. Qui Bernardo Bellotto ritrae una produzione sul palcoscenico e include il compositore, Joseph Starzer, seduto al clavicembalo, e il direttore del Teatro Imperiale, il conte Giacomo Durazzo, in piedi nel palco a destra. Sul palco il balletto Le Turc Genereux –la storia di un turco che rilascia una prigioniera al suo amante– messo in scena in onore della visita dell’inviato turco al Teatro Imperiale.

 Sebbene fosse un teatro di corte, le sue produzioni erano aperte a qualsiasi persona pagante senza distinzione di ceto, il che incoraggiava un certo tipo di mescolanza sociale. Bellotto dà un’idea dell’atmosfera mostrando gli spettatori rivolti verso l’esterno e intenti a conversare. Coinvolgendo lo spirito del teatro, l’artista gioca anche in modo provocatorio con i mondi stratificati della fantasia e della realtà nella scena prospettica.

Il balletto, coreografato da Franz Hilverding, era molto amato dalla corte austriaca, tanto che nel 1764 furono invitati ad una sua rappresentazione la principessa Maria Antonietta –futura regina consorte di Francia– e due dei suoi fratelli come ballerini.