Artisti

Capriccio con chiesa a tre cupole (Santa Giustina, Padova), 1740 ca.

Acquaforte originale mm 147 x 211

Superbo esemplare nello stato definitivo, stampato con particolare nitidezza. La carta è priva di filigrana, come succede nelle opere di piccolo formato. Completa e con un piccolo margine di 3 mm tutt’intorno oltre la linea marginale. Perfettamente conservata.

Bernardo Bellotto, entra nella bottega dello zio Canaletto molto giovane, ed è nota la sua capacità di imitarne lo stile, tanto da rendere ardua l’attribuzione dei suoi dipinti giovanili. Nei Capricci è evidente la somiglianza tra i due, sia nella scelta iconografica che nella composizione. Tuttavia nelle acqueforti dimostra la propria identità, distaccandosi dal segno dello zio, con l’uso di una punta più larga che imprime alle stampe un contrasto maggiore e un’atmosfera atemporale. Successivamente tale differenza si fa più evidente anche nell’impostazione grandangolare e imponente di Bellotto, rispetto alle vedute ravvicinate dello zio. Anche nella stesura del segno il giovane predilige linee secche e ferme, mentre Canaletto è celebre per una linea quasi tremula e l’assenza di contorni, che conferiscono un aspetto più evanescente.

Dallo zio, Bellotto coglie tuttavia il fascino dei paesaggi veneti. Il suo primo ciclo di acqueforti riprende infatti paesaggi e architetture del padovano, e per questo sono note come le Acqueforti italiane. Questa passione verso la terra natale, grazie alla quale ha potuto trovare un’identità artistica e far fiorire la sua abilità, non svanirà. Tornerà infatti spesso nella città d’origine, tra le lunghe permanenze nei capoluoghi dell’Italia del nord e centrale, per rappresentarne gli aspetti più affascinanti. La sua passione e il suo talento, nati e coltivati proprio nella sua regione natia, lo porteranno alla fama internazionale quando, appena ventiseienne, viene invitato alla corte di Dresda dal re Polacco Augusto III come suo pittore favorito. Negli anni successivi vivrà in diverse corti europee lavorando per i più grandi mecenati contemporanei.