Artisti

San Gerolamo nel Deserto, 1496

bulino originale mm 324 x 228

Collezione privata
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Superbo esemplare impresso su carta “P Gotico con Fiore” (Meder n. 321) una filigrana riscontrata dallo studioso Meder in diversi disegni del Maestro tedesco, in particolare antecedenti al 1500, e in molte prove incise, sia a bulino sia a silografia, particolarmente antiche e in sostituzione della celebre “Testa di Bue”, una delle prime carte utilizzate dall’incisore. La seconda variante viene segnalata da Meder come “very good” quale è la nostra prova.

La conservazione è eccellente ad eccezion fatta che di alcune pieghe sporche nella parte bianca del cielo, nessuna di queste presenta assottigliamenti o mancanze. Completa di tutta la parte incisa.

 

L’iconografia di San Gerolamo, uno dei più colti Padri della Chiesa, è particolarmente cara ad Albrecht Dürer che lo ha raffigurato in altre due incisioni su rame, due silografie e in pittura. Il tributo di Dürer verso il Santo rispecchia la riconoscenza dell’uomo e dell’artista a colui che ha tradotto la Bibbia in volgare, permettendo la sua lettura a un pubblico ampio. Dürer oltre ad essere un virtuoso da un punto di vista artistico e tecnico è anche un umanista colto e raffinato; è un uomo alla continua ricerca di equilibrio, non solo formale, ma anche nelle relazioni, nel sociale, nella politica. E’ frequente che le sue scelte iconografiche siano motivate da spunti umanistici, scientifici, religiosi. 

L’iconografia specifica di questa tavola è da ricondurre ai quattro anni in cui San Gerolamo visse nel deserto. Nato intorno al 347 in Dalmazia, Gerolamo si è convertito nel 375; dopo quattro anni vissuti da anacoreta nel deserto dedica i successivi quarantacinque anni alla traduzione delle Sacre Scritture. Muore nel 420 in un monastero che ha fondato a Betlemme. Curiosamente, dei suoi sforzi come traduttore gli è stato più grato Albrecht Dürer di Martin Lutero.

La presenza del leone è una costante dell’iconografia del Santo a cui si attribuisce il gesto d’aver estratto una spina dalla sua zampa e per questo l’animale gli rimane mansuetamente accanto e fedele.